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La Società Storica Valtellinese ha sede in una prestigiosa villa costruita fra il 1913 e il 1914 su progetto dell’architetto milanese Adolfo Zacchi, che appena due anni prima aveva progettato il padiglione valtellinese all’Esposizione Nazionale di Roma, riproponendo le fattezze di Palazzo Besta di Teglio secondo quel gusto storicista che intendeva recuperare gli stili del passato.
La villa, col suo impianto di tipo rinascimentale, sembra ispirarsi al Palazzo della Farnesina a Roma; numerosi, tuttavia, i riferimenti alla tradizione costruttiva locale, primo fra tutti l’uso del graffito sulle facciate.
In una delle sale a piano terreno è stata rimontata una tipica stüa valtellinese del XVI secolo, proveniente da una casa sondriese della famiglia Carbonera, mentre nell’ambiente che mette in comunicazione l’atrio con il grande salone dei concerti, adorno di stucchi, è stata montata una seicentesca loggia in legno proveniente dalla chiesetta dell’Angelo Custode di Sondrio. La villa fu voluta da Emilio Quadrio, scrittore, editore e giornalista che in seconde nozze sposò la celebre violinista Teresina Tua: si spiega così il ricorrere, nella sala dei concerti, di un motivo decorativo con una Q e una T sovrapposte. Teresina Tua nel 1935 donò la villa al Comune di Sondrio, vincolandone l’uso a scopi culturali.
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